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Sulle tracce dei lupi nelle Alpi

Dic 8, 2017

Redazione Alpinismi

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Il lupo, oltre a essere il più grande canide al mondo, è forse uno dei più significativi esempi di adattabilità. Dalla foresta al deserto, dalla tundra ai monti, il Canis lupus è da sempre stato capace di trovare uno spazio accogliente per vivere e procreare. Eppure, nonostante la sua maestosità, il rapporto fra uomo e lupo non è sempre stato idilliaco. Ancora in queste settimane si discute, specie nel Nord-est italiano, sulla sua presenza. Molti lo vogliono cacciare, ma per fortuna, scriviamo noi, ci sono invece persone che il lupo lo cercano, lo seguono, lo apprezzano. Come Paola Giacomini, torinese nata nel 1979, che per Blu Edizioni ha scritto le 248 pagine di ”Sentieri da lupi. A cavallo attraverso le Alpi sulle tracce del lupo”. Un viaggio alla ricerca del canide, per comprendere come può vivere nel XXI secolo. Pubblichiamo quindi la scheda editoriale e un breve estratto del libro. Con la speranza che leggendolo possa aumentare la consapevolezza che la relazione fra uomo e lupo può essere positiva.


Dopo essere stati scacciati dalle Alpi, sparendo per oltre un secolo, i lupi stanno tornando. Quelli sloveni stanno ricolonizzando l’arco alpino da est, e in Lessinia (Veneto) si sono ricongiunti al lupo appenninico, formando il primo branco misto. Da un paio di decenni, inoltre, i lupi appenninici sono arrivati nelle Alpi Marittime, e da lì stanno risalendo l’arco alpino da ovest.
Paola Giacomini ha deciso di percorrere l’intero arco alpino da est a ovest con la sua cavalla Isotta Raminga per raccontare le storie dei lupi e di tutti coloro che hanno a che fare con questi carnivori, tanto temuti per la voracità quanto ammirati come simbolo di libertà e ritorno alla natura.
Ne viene fuori una fotografia delle Alpi nel nuovo millennio: al racconto di viaggio si intrecciano le storie di pastori, margari, bracconieri, cacciatori, guardaparco, naturalisti, biologi e poeti che vivono in montagna e si dividono tra chi ama e studia i lupi, e chi fa di tutto per contrastare le loro razzie.
Un viaggio di 2171 km in 79 giorni, con una media di 1500 metri di dislivello al giorno, bivaccando lontano dalla civiltà, in sella a una cavalla abituata a superare gli ostacoli, a vivere in luoghi selvaggi e a percorrere lunghe distanze su sentieri, appunto, da lupi.


Dal libro

Dispersioni

Si presentava sul crinale sempre in quell’ora in cui i raggi orizzontali
abbagliano e le ombre nette e lunghe si confondono con gli
oggetti reali.

È vero che non aveva mai visto un lupo. È anche vero che non
gli era mai riuscito di accertarsi della natura di quell’animale con
la piena luce del giorno. È ancora più vero che di cani ne aveva
visti parecchi.

Non poteva esserne certo. Se quello non era un lupo, era l’essere
che più gli assomigliava.

Inverno 2011: l’idea che un lupo fosse tornato ad aggirarsi per
l’altopiano non era più un’impressione. Avevano cominciato a seguirne
le tracce. Era un lavoro che andava oltre il mestiere. Il lupo
non fa orari da ufficio. Quando sta fermo, sta fermo in posti segreti;
quando parte, parte un passo dopo l’altro con la sua andatura
dinoccolata.

Difficile individuarne le tracce se non prendendo le sue abitudini.
Era stato rintracciato un animale che poteva essere un lupo. Ci si
guardava intorno e si guardava il suo modo di attraversare il territorio.
A gennaio 2011 era stata segnalata una predazione di capre in
località Brachetto. Fulvio Valbusa del Corpo Forestale dello Stato
e Paolo Parricelli, guardiaparco della Lessinia, ne avevano indagato
le cause supponendo che il responsabile fosse il lupo che nessuno
aveva ancora visto e avevano piazzato la fototrappola per riprenderlo.
L’avevano già spostata molte volte, dalle tracce si intuiva che
lo avevano mancato di poco. Nonostante l’attenzione a camuffare
il loro passaggio, si lasciavano sempre sfuggire qualche particolare
e l’attenta sorveglianza del selvatico con il naso al vento non si
faceva ingannare.

Esseri di specie diverse che giocano a nascondino in un territorio
così disabitato come la Lessinia d’inverno finiscono per conoscersi
e riconoscersi: i posti da cui sono attirati, i nascondigli più segreti,
i passaggi obbligati. Gli inseguitori mancavano il bersaglio e le
tracce sulla neve rispondevano a sberleffi. Il giorno in cui finalmente
la fototrappola ha ripreso il lupo con i resti delle capre tra i
denti, Paolo e Fulvio devono aver guardato le immagini catturate
come quando si vede il volto di una persona con cui ci si è scritti
per anni.

Era una lupa, veniva da lontano e dall’ottima forma si capiva che
quel territorio le andava a genio.

Sentieri da lupi. A cavallo attraverso le Alpi sule tracce del lupo. Autore: Paola Giacomini. Editore: Blu Edizioni. 247 pagine. Prezzo di copertina: 16,00 euro.

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