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Colpo di Fulmine sul Cimon di Palantina per Betetto e Lazari

Feb 22, 2021

Redazione Alpinismi

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A pochi giorni dalla pubblicazione delle relazioni di Piatto d’Argento e Unicorno, arriva una nuova linea sul Cimon di Palantina, in Alpago. Stavolta gli apritori sono Claudio Betetto e Francesco Lazari, che qui di seguito ci raccontano con testo e foto (galleria a fondo articolo) il loro Colpo di Fulmine (220mt AI5+). Complimenti agli apritori dunque.

Di Claudio Betetto. Come spesso accade, le cose più belle nascono un po’ per caso e si materializzano quando meno te lo aspetti, ad esempio gli amori, che siano fatti di carne ed ossa o di neve e ghiaccio. Quando ci siamo trovati sotto al Cimon di Palantina, siamo stati folgorati da questa linea che spesso avevo sognato, immaginando una “Vazzoler diretta”, ma che non avrei pensato di salire così, senza troppo ragionarci su, incalzato anche dall’entusiasmo di Laza (Francesco Lazari ndr) che non appena l’ha vista, è partito a razzo per portarsi alla base!

L’obiettivo iniziale della giornata era infatti quello di aggirare lo spigolo per buttare un’occhiata a Ritorno al Futuro, ma c’è stato un piccolo cambio di programma… un vero e proprio colpo di fulmine! Laza parte quindi sul primo tiro appoggiato e riesce ad allestire una sosta decente, non senza qualche difficoltà, vista la roccia scontrosa dell’Alpago. Il secondo tiro mi impegnerà per un po’ tra neve pressata, ghiaccio, granatina e qualche zolla di terra; per proteggersi bisogna guardarsi bene attorno ma ogni tanto le viti da ghiaccio entrano meglio di quanto credessi!

La via non molla e ci regala altri due tiri da manuale per collegarsi al grande nevaio centrale. Da qui, senza neanche saperlo, visto che la pubblicazione delle nuove vie appena aperte avverrà proprio il giorno stesso, saliamo gli ultimi 4 tiri di Piatto d’Argento, imboccando in alto la goulotte diretta. Laza esce bello ghiacciato dagli spindrift che scendono e salgono dentro alla goulotte, ma il sole scalda e ce lo godiamo tutto. Una stretta di mano e poi giù verso gli sci!

In blu la linea di Colpo di Fulmine

Relazione: COLPO DI FULMINE 220mt AI5+ 18/02/2021 Cimon di Palantina, Alpago – Claudio Betetto e Francesco Lazari

Materiale: 1 serie di friend #0.1-2, 7 viti da ghiaccio (3 medie, 3 corte, 1 cortissima), 5 chiodi da roccia (utile anche lama), eventualmente set di nut (non usati).

Descrizione: Colpo di fulmine è la terza linea di ghiaccio, quella più a sinistra, che si aggiunge a Piatto d’Argento e Unicorno a completare il trittico delle vie sullo scudo centrale del Cimon di Palantina, sotto al grande nevaio. Si articola in 5 tiri per poi collegarsi a Piatto d’Argento, dove si prosegue per altri 4 tiri per uscire sullo spallone, non lontano dalla cima. Le condizioni in apertura erano eccezionali, il ghiaccio abbondante non ci ha fatto quasi mai toccare roccia, tranne in partenza del secondo tiro su “lopa” ghiacciata.

Accesso generale: Da Col Indes, sopra Tambre d’Alpago, si segue il sentiero 923 con indicazioni Rifugio Semenza. Giunti al Sasson della Madonna, compare davanti la parete Nord-ovest del Cimon di Palantina. Colpo di fulmine è la linea più a sinistra delle tre che scendono dal grande nevaio centrale (1h30-2h a seconda delle condizioni di innevamento).

Relazione

L1 – Zoccolo fino alla base del nastro ghiacciato. Sosta su due chiodi da roccia (75°, 45 m);

L2 – Colata esile e delicata, difficilmente proteggibile. La seconda parte sgrada, sosta alla base di un nuovo salto verticale. Sosta su ghiaccio (AI5+, 40 m, 1 clessidra);

L3 – Passo fisico iniziale, poi bella colata fino alla base della successiva cascata. Sosta su ghiaccio (75°, passo 90°, 35 m);

L4 – Salire la cascata e uscire su ghiaccio più appoggiato fino all’anfiteatro. Sosta su ghiaccio (AI4+, 50 m);

L5 – Spostarsi in diagonale a dx su neve ripida fino a superare il colletto e trovarsi sul grande nevaio. Girato l’angolo sostare alla base di una goulotte. Sosta su ghiaccio (70°, 50 m).

Qui ci si collega con il quinto tiro della via Piatto d’Argento a cui si rimanda per la relazione (4 tiri per uscire).

Discesa: si scende lungo la cresta sud ovest della Palantina. Dopo aver perso qualche centinaio di metri di dislivello, un breve canale sulla destra (corda doppia da 30mt dalla forcella) porta alla base della parete.

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