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Il Trento Film Festival non si ferma e riparte dal web. Sarà il futuro delle rassegne cinematografiche?

Giu 19, 2020

Fabrizio Goria

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Poteva essere cancellato, come del resto molti altri appuntamenti ai tempi della pandemia di Covid-19. E invece no. Il Trento film festival (Tff) si terrà. In formato virtuale, per la maggior parte degli spettatori abituali. Una forma ibrida e inedita, conseguenza dell’emergenza sanitaria globale. Ma che dimostra una resilienza non indifferente. Se molti eventi programmati sono stati spostati in toto a data da destinarsi, così non è per il Tff. Che anche nella nuova veste potrà far emozionare tanto gli alpinisti quanto gli appassionati di montagna.

Una scelta non scontata, quella portata avanti dagli organizzatori. E che lascia spazio a diverse riflessioni su come gestire il futuro prossimo. Fin dal principio, quando si è deciso che nella forma abituale non si sarebbe potuta garantire la sicurezza dei partecipanti, si è avuta l’impressione che non ci sarebbe stata una vera e propria cancellazione. Nei giorni più neri della diffusione del nuovo coronavirus Sars-Cov-2 in Italia, si è optato per agire in fretta. E già circolavano voci di un rimando a settembre. Detto, fatto. È arrivato lo slittamento dall’abituale settimana primaverile al periodo fra il 27 agosto e il 2 settembre. Come spiega Sergio Fant, responsabile della programmazione cinematografica, «nella scelta di portare il festival online per essere pronti a qualsiasi evenienza, ci ha aiutato pensare che non sarebbe stato solo in streaming, e che avremmo fatto di tutto per tornare a proiettare i film sul grande schermo, riaprendo le sale, ritrovando quel pubblico che a fine aprile tanto ci è mancato, e a cui vogliamo credere sia mancato un po’ anche il festival». Una mancanza fisica che si è sentita non solo per il Tff, ma anche per le altre interazioni sociali. Le quali hanno però trovato una valvola di sfogo nelle conferenze telefoniche, nelle videochiamate, volendo anche nei video-aperitivi tra amici e conoscenti. Confinamenti e distanziamento sociale hanno cambiato la nostra forma mentis e il modo di concepire la socialità. Anche al Trento film festival, che non potrà più vedere, nel cortile del Santa Chiara a Trento, i soliti capannelli di scalatori, registi, giornalisti ed esperti di comunicazione per mangiare un tortel di patate. Almeno fino a quando non sarà immesso sul mercato un vaccino contro il Covid-19.

Ma la musica non si ferma. E nemmeno i film. Quindi, anche se sotto gli abiti dello streaming e dei social media, il Tff continuerà a esistere e far sognare. Sono circa cento i film selezionati, tra oltre 600 iscritti, di cui 26 in anteprima mondiale e 37 in anteprima italiana distribuiti nelle diverse sezioni del festival (Concorso, Terre Alte, Alp&Ism, Orizzonti vicini, Muse.Doc, Destinazione). Inoltre, come spiega l’ufficio stampa del Tff, sono 25 le opere in concorso: 14 lungometraggi e 11 cortometraggi, di cui 14 anteprime italiane e 2 anteprime internazionali, provenienti da 16 Paesi diversi. La giuria internazionale che assegnerà la Genziano d’Oro e la Genziana d’Argento della 68esima edizione è composta da Carlos Casas, Matteo Della Bordella, Carmen Gray, Gustav Hofer e Salomé Jashi. E molti di loro dovranno guardare i film, e giudicare, a distanza. Come? Tramite web. Il distanziamento sociale sarà quindi una priorità facile da garantire. Come fanno notare gli organizzatori, “la piattaforma adottata per la versione online del festival è quella sviluppata da Festivalscope, partner web dei maggiori festival e mercati cinematografici internazionali. Il Tff sarà il primo festival a utilizzare questa tecnologia in Italia”. E qui scatta una ulteriore novità: ogni film sarà disponibile online per una settimana e un massimo di 500 visioni. Non proprio come Netflix, ma quasi.

Una domanda, seguita da una considerazione su quello che sarà, è legittima. Qualora questa formula si riveli vincente, cosa potrà succedere nel futuro? Si avranno solo più eventi virtuali? E come cambierà il mercato della cinematografia di montagna, considerato che la potenziale platea su web è più elevata? Se è vero che, secondo il Pew Research Center di Washington, DC è legittimo attendersi un aumento della pubblicità, e degli investimenti, sulle piattaforme di streaming, è altrettanto lecito aspettarsi che ci possa essere un maggiore interesse verso la produzione di corto, medio e lungometraggi legati agli habitat naturali. Montagne comprese, ovviamente. Le stesse montagne che secondo sociologi, economisti e urbanisti saranno le vere vincitrici del turismo estivo del 2020. In quest’ottica, il Trento film festival potrebbe essere il pioniere italiano ed europeo di una nuova concezione delle rassegne cinematografiche di nicchia.

Di seguito, vi proponiamo una selezione di fotografie delle locandine dei film che saranno proiettati quest’anno.

 

 

 

 

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